culto-di-satana-in-eurovision-2024 (video + analisi)

link diretto al video su rumble:
https://rumble.com/v4tww0k-culto-di-satana-in-eurovision-2024.html

(1)

1-analisi su telegram:
sdoganato il culto di satana non solo a Sanremo, ma in euro visione. Come spiegherò ad un bambino quei mostri?
I bambini vogliono non avere paura dei mostri .. provate a raccontargli delle storie come della strega cattiva che da una mela avvelenata a Biancaneve .. e vedrete che si aspettano che possa svegliarsi con un bacio ..

fonte telegram:
https://t.me/c/1429977156/336738

(2)

Elyon:

Se vuoi spiegare ai bambini quel che sta accadendo, leggigli l’Apocalisse di Giovanni. Perché è esattamente questo che sta accadendo.

§§§

(3)

Lino:

in psicologia serve spiegare con concetti semplici.
1) c’è chi pensa che la bellezza è quella esteriore e si possa separare da quella “interiore”

2) il concetto di mostro attrae i bambini .. perché?

3) come si può spiegare ad un bambino che per “risultare il più bello/bella del reame non si possono usare mezzi illeciti?

4) da ciò nascono le situazioni narrate dalle favole dove il bambino vorrebbe essere rassicurato dall’essere rapito dai mostri.

Io non racconterei ai bambini il libro dell’apocalisse perché sarebbe troppo difficile spiegare che vi è un simbolismo che neanche i teologi riescono a spiegare in modo concorde.

Bisogna partire -con i bambini- da concetti semplici:

Ad esempio: si devono accettare “caramelle dagli sconosciuti?”

Grazie del tema.

(4)

Elyon:

Per come la vedo io, stai sbagliando. Un bambino ha una capacità di comprensione che va ben oltre la nostra. Un esempio lo dai direttamente tu, quando chiedi perché il mostro attrae il bimbo. Nel bambino il Padre è presente in modo completo e, nel Padre, il bene e il male sono entrambi presenti e in eterna lotta fra loro.

C’è un altro punto nel tuo post che mi lascia perplesso: perché il bambino dovrebbe convincersi che è necessario diventare il/la migliore del reame? E se poi non ce la fa, come la gestisce la sofferenza che deriva dal proprio fallimento?

Purezza e santità sono concetti che abbiamo perduto nel tempo, ma che stanno ancora lì. Basta riprenderli.

Sono antico? Sì, un bel po’ in effetti.

(5)

Lino:

Lino Tufano, [08/05/2024 11:23]
Dunque io accompagnavo alla messa (Cristiana) della domenica una bambina che per scarsa ossigenazione del cervello al momento del parto non aveva il controllo del suo corpo e di braccia e gambe in particolare.

Gli ho insegnato ..
1) a non avere paura del suo corpo per il fatto che il cervello comandava il suo corpo, ma lei constatava che non si comportava come le altre persone che avevano abilità di comando.

2) grazie a questo atteggiamento “cognitivo” ha recuperato in parte soprattutto nella parola e nell’apprendimento, la voglia di conoscere e parlare.

3) dopo la funzione della domenica (in Chiesa) gli chiedevo: “cosa hai capito delle letture?”

4) Lei mi rispondeva: “non ho capito niente”

5) Allora io gli dicevo: “vuoi sentire cosa ne penso io?”

6) e lei (Giada, come la pietra) mi diceva: sì

7) Allora io gli dicevo: “nella lettura era detto .. da chi aveva riportato le parole di Cristo: « finora non avete mai chiesto nel mio Nome, ma ora chiedete al Padre in Mio Nome, ed egli ve lo concederà”

8) Ora -aggiungevo- “chiediamo a Dio il miracolo, nel Nome di Gesù Cristo, che tu ti possa alzare dalla sedia a rotelle” .. e vedrai che tu non ti alzerai dalla sedia a rotelle.

9) Perché gli ho detto così?

10) perché la esegesi del letteralismo -come spiega San Paolo- dice “la lettera uccide”, e cioé che se io penso che una vocalizzazione mi dia il potere di miracolo senza il consenso di Dio, allora, non ho capito nulla. Inoltre avrei voluto essere smentito da Dio, facendo io la “brutta figura” ma avendo ottenuto il miracolo della guarigione della bambina. Ma la bambina non ebbe il miracolo, ed io avrei preferito sbagliarmi. Infatti chiedere a Dio per il nome di Gesù Cristo non da a noi -mortali- la onnipotenza di miracolo! Noi abbiamo diritto di chiedere .. ma non di mettere l’ultima parola sulla nostra richiesta a Dio.

Il satanismo, invece, accede a riti magici in cui il male promette -a noi- di mettere l’ultima parola (che sarebbe la nostra parola e non quella di Dio) sull’ottenere per esempio:
-bellezza
-denaro
-potere
etc.

Ma in cambio vuole la nostra anima.

(continua)
vedi seconda parte ..

Lino Tufano, [08/05/2024 11:23]
(seconda parte):

Come si vende la propria anima? Nell’andare in odio alla verità, e avere il culto di fare *qualunque porcata*, pur di avere -in questo mondo della materia- la illusione di decidere senza l’intervento di Dio.

Molti pensano che Dio sia solo una idea delle menti fragili, per esempio Jung, che -anzi- consigliava di non turbare le “illusioni” di coloro che si fanno questo “amico immaginario”.

Ma per me -che ho sempre cercato verità e giustizia- non c’è cosa più evidente di Dio.

Poiché il dio che è Dio, ci è spigato in modo semplice da Cristo che parla alla samaritana:

“Ecco viene il tempo, ed è questo, che i veri adoratori del Padre, adoreranno in spirito e verità. Poiché Dio è spirito e così vuole i suoi adoratori”.

Gli chiesero anche: “Ma come possiamo sapere cosa sia questo che tu chiami spirito, se non lo vediamo?”

Gli rispose: “Voi non vedete le foglie degli alberi che si muovono, eppure non dubitate che per muoversi vi sia qualcosa che muove le foglie, così è per lo spirito”.

Da ciò io ho elaborato la mia idea che “nessuna cosa potrebbe essere se Dio non fosse”, quindi il dio che è Dio “è il tutto”.

Chi potrebbe negare che “il tutto” esiste?

Anche un bambino sa che “ogni cosa che è -allora- c’è”.

E se a Dio mancasse qualcosa dove sarebbe la onnipotenza di Dio in tutti i cieli?

Ebbi poi la teofania, sul testo di Maria Valtorta: “il vangelo come mi è stato rivelato”, che Pilato chiese a Cristo: “Chi è Dio?”

E Cristo, secondo la veggente Maria Valtorta, risponde: “il tutto”.

Quindi chi ama verità e giustizia sa che Dio esiste, ancora prima di avere le prove della esistenza, e nella ignoranza del perché Dio, cioé il tutto, permetta ciò che a noi sembrano ingiustizie, come permettere che il male uccida persona innocenti, o le faccia soffrire come paralitiche o sotto le macerie, della loro casa bombardata da Netanyahu. Ma se è vero che noi possiamo cercare verità e giustizia, tuttavia non ne siamo obbligati in questo tempo nel modo della materia. Ciò permette che Dio ci poteva considerare liberi, e quindi può giudicare se darci ancora un tempo qui, oppure richiamare -a sé- ciò che ci animava e rendeva vivi. Poi spiegheremo noi “ogni nostro pensiero > parola > azione .. alla verità”.

Grazie del tema.

(6)

Elyon, [08/05/2024 11:36]
Prego, figurati Vorrei solo aggiungere una cosa: Avevo 20 anni quando lessi Meister Eckhart. Il “distacco” scavò in me un pozzo profondo. Durai anni a resistere al richiamo di quel misterioso abisso, finché mi arresi e vi entrai. Infine, è solo il distacco l’atteggiamento capace di toglierci dall’imbarazzo che il senso di colpa ci infonde continuamente ❤️

(7)

Lino Tufano, [08/05/2024 11:23]
Dunque io accompagnavo alla messa (Cristiana) della domenica una bambina che per scarsa ossigenazione del cervello al momento del parto non aveva il controllo del suo corpo e di braccia e gambe in particolare.

Gli ho insegnato ..
1) a non avere paura del suo corpo per il fatto che il cervello comandava il suo corpo, ma lei constatava che non si comportava come le altre persone che avevano abilità di comando.

2) grazie a questo atteggiamento “cognitivo” ha recuperato in parte soprattutto nella parola e nell’apprendimento, la voglia di conoscere e parlare.

3) dopo la funzione della domenica (in Chiesa) gli chiedevo: “cosa hai capito delle letture?”

4) Lei mi rispondeva: “non ho capito niente”

5) Allora io gli dicevo: “vuoi sentire cosa ne penso io?”

6) e lei (Giada, come la pietra) mi diceva: sì

7) Allora io gli dicevo: “nella lettura era detto .. da chi aveva riportato le parole di Cristo: « finora non avete mai chiesto nel mio Nome, ma ora chiedete al Padre in Mio Nome, ed egli ve lo concederà”

8) Ora -aggiungevo- “chiediamo a Dio il miracolo, nel Nome di Gesù Cristo, che tu ti possa alzare dalla sedia a rotelle” .. e vedrai che tu non ti alzerai dalla sedia a rotelle.

9) Perché gli ho detto così?

10) perché la esegesi del letteralismo -come spiega San Paolo- dice “la lettera uccide”, e cioé che se io penso che una vocalizzazione mi dia il potere di miracolo senza il consenso di Dio, allora, non ho capito nulla. Inoltre avrei voluto essere smentito da Dio, facendo io la “brutta figura” ma avendo ottenuto il miracolo della guarigione della bambina. Ma la bambina non ebbe il miracolo, ed io avrei preferito sbagliarmi. Infatti chiedere a Dio per il nome di Gesù Cristo non da a noi -mortali- la onnipotenza di miracolo! Noi abbiamo diritto di chiedere .. ma non di mettere l’ultima parola sulla nostra richiesta a Dio.

Il satanismo, invece, accede a riti magici in cui il male promette -a noi- di mettere l’ultima parola (che sarebbe la nostra parola e non quella di Dio) sull’ottenere per esempio:
-bellezza
-denaro
-potere
etc.

Ma in cambio vuole la nostra anima.

(continua)
vedi seconda parte ..

Lino Tufano, [08/05/2024 11:23]x
(seconda parte):

Come si vende la propria anima? Nell’andare in odio alla verità, e avere il culto di fare *qualunque porcata*, pur di avere -in questo mondo della materia- la illusione di decidere senza l’intervento di Dio.

Molti pensano che Dio sia solo una idea delle menti fragili, per esempio Jung, che -anzi- consigliava di non turbare le “illusioni” di coloro che si fanno questo “amico immaginario”.

Ma per me -che ho sempre cercato verità e giustizia- non c’è cosa più evidente di Dio.

Poiché il dio che è Dio, ci è spigato in modo semplice da Cristo che parla alla samaritana:

“Ecco viene il tempo, ed è questo, che i veri adoratori del Padre, adoreranno in spirito e verità. Poiché Dio è spirito e così vuole i suoi adoratori”.

Gli chiesero anche: “Ma come possiamo sapere cosa sia questo che tu chiami spirito, se non lo vediamo?”

Gli rispose: “Voi non vedete le foglie degli alberi che si muovono, eppure non dubitate che per muoversi vi sia qualcosa che muove le foglie, così è per lo spirito”.

Da ciò io ho elaborato la mia idea che “nessuna cosa potrebbe essere se Dio non fosse”, quindi il dio che è Dio “è il tutto”.

Chi potrebbe negare che “il tutto” esiste?

Anche un bambino sa che “ogni cosa che è -allora- c’è”.

E se a Dio mancasse qualcosa dove sarebbe la onnipotenza di Dio in tutti i cieli?

Ebbi poi la teofania, sul testo di Maria Valtorta: “il vangelo come mi è stato rivelato”, che Pilato chiese a Cristo: “Chi è Dio?”

E Cristo, secondo la veggente Maria Valtorta, risponde: “il tutto”.

Quindi chi ama verità e giustizia sa che Dio esiste, ancora prima di avere le prove della esistenza, e nella ignoranza del perché Dio, cioé il tutto, permetta ciò che a noi sembrano ingiustizie, come permettere che il male uccida persona innocenti, o le faccia soffrire come paralitiche o sotto le macerie, della loro casa bombardata da Netanyahu. Ma se è vero che noi possiamo cercare verità e giustizia, tuttavia non ne siamo obbligati in questo tempo nel modo della materia. Ciò permette che Dio ci poteva considerare liberi, e quindi può giudicare se darci ancora un tempo qui, oppure richiamare -a sé- ciò che ci animava e rendeva vivi. Poi spiegheremo noi “ogni nostro pensiero > parola > azione .. alla verità”.

Grazie del tema.

(8)

Elyon, [08/05/2024 11:36]
Prego, figurati Vorrei solo aggiungere una cosa: Avevo 20 anni quando lessi Meister Eckhart. Il “distacco” scavò in me un pozzo profondo. Durai anni a resistere al richiamo di quel misterioso abisso, finché mi arresi e vi entrai. Infine, è solo il distacco l’atteggiamento capace di toglierci dall’imbarazzo che il senso di colpa ci infonde continuamente ❤️

(9)

Lino Tufano, [08/05/2024 12:22]
Dunque, io parto dalla considerazione che nessuno ha una conoscenza completa di Dio, che, come “tutto”, ha conoscenza di sé.

Tuttavia è un merito cercare “verità e giustizia”, sebbene la ricerca personale è drammaticamente -per forza di cose- parziale e quindi incompleta.

Dunque non va cercata una indiscutibilità e dominanza tramite il ricorso al concetto di dogma.

Bensì tramite il dialogo: “quando 2 o più si riuniranno in mio Nome io sarò tra loro”.

Se ci rifletti nella versione greca del vangelo di Giovanni evangelista, è scritto “In principio era il LOGOS”.

Nel greco moderno il logos è il discorrere, il dia-logos.

Molti esegeti affermano che andrebbe spiegato come il dialogo tra le tre persone (Padre, Figlio, Spirito), ma secondo me sbagliano.

Sbagliano perché il piano cognitivo di Dio è il LOGOS, ma noi accediamo, con minore quantità di informazioni solo ad un epi-fenomeno del LOGOS, e cioé la LOGICA.

La nostra logica -però- non è un monolite di dogmi della fede.

Ma una concatenazione di ipotesi di quali cause generano quali effetti.

Tale epistemologia, se scientifica, quindi che chiunque può replicare in modo oggettivo, è però una TEORIA, che andrebbe detta “modello astratto” da ciò che cerca di descrivere e cioé la sperimentazione soggettiva, che in tale senso è detta gnosi, e cioé che solo un percorso _personale_ ci avvicinerebbe alla verità, ma soggettiva, quindi alla inutilità del dialogo con altri.

Nacque una parte della ricerca in teologia a cui Eckhart partecipa che afferma come Anselmo di Aosta, per cui Dio sarebbe raggiungibile dal “pensiero”.

Per chi ci legge:
https://it.wikipedia.org/wiki/Meister_Eckhart

Da ciò alcuni, come Anselmo di Aosta, propongono una loro dimostrazione della esistenza di Dio tramite il pensiero.

Io -invece- ripropongo la differenza tra “accesso ad una quantità di informazioni limitata” vs la “completezza delle informazioni = il livello del LOGOS”.

Da ciò vi sono 2 diversi tipi di considerazioni:
1) l’uso della LOGICA (che però è in evoluzione e no dogmatica)

2) il piano di azione del LOGOS (come cognizione di del LOGOS di se stesso).

(continua)
vedi seconda parte

(10)

Lino Tufano, [08/05/2024 12:22]
seconda parte:
Da ciò nasce una domanda:
Perché un dio che fosse Dio, non ci ha fatto “perfetti” e quindi nella impossibilità di sbagliare?

Ciò attiene allo studio della parte che in teologia è detta “Mysterium Igniquitatis”:

https://it.wikipedia.org/wiki/Problema_del_male

Per rispondere in modo breve: si può dire che nel piano delle interpretazioni dovremmo capire che “ciò che ci sembra male è un piano cognitivo che _a_noi_sembra_male_”

I dieci “consigli di Dio” narrati come 10 comandamenti, sono _per_noi_ e non sul piano di Dio.

Alcuni dicono: “ma perché se Dio dice -non uccidere- poi Lui permette il ladro e l’assassino?”

NON è -forse- un Dio illogico?

“A chi più sa più sarà chiesto”.

Noi se investiamo con la nostra autovettura una persona creiamo 2 scenari:

1) nel primo scenario l’abbiamo uccisa in modo involontario perché ci eravamo distratti -per esempio- alla guida.

2) nel secondo scenario “volevamo ucciderla” perché non volgiamo indagare una giustizia maggiore della nostra che pareggerà i conti di chi ci aveva fatto del male. Ma Cristo tronca subito tale modalità nel discorso della montagna: “AMATE I VOSTRI NEMICI, BENEDITE COLORO CHE VI MALEDICONO”.

Si dovrebbe capire che coloro che hanno cercato una verità in una sfera più ampia della sola materia, non avocano a sé stessi un giudizio al posto di Dio, ma solo una “opinione”, anzi un “diritto_di_opinione” su cui stanno costruendo il proprio stato relazionale:

Perché dovrei amare i ladri e gli assassini?

Non significa -forse- essere SODALE con l’omicidio ed il furto?

No, sebbene io sia contrario con omicidio e furto sto dicendo al ladro ed assassino, nel termine AMORE, per ora Dio non ti ha fulminato, ed anche io non scaglierò contro di te la mia pietra per lapidarti. Ma ti sto dicendo usa il tempo che ti rimane per capire se hai ragioni per pentirti e divenire una nuova persona. Ti sto amando per quello che potresti essere, ma che ancora non sei.

In conclusione, bisogna partire dalla umiltà di capire che non ci possiamo fare dio al posto di Dio, visto che non spetta a noi il giudizio, inappellabile, ma solo che cosa ne vogliamo fare della costruzione della nostra anima.

In tale modalità ci accorgiamo che Dio consegna a noi una parte della sua onnipotenza: poiché siamo liberi di astrarci dalla sola sfera della materia e acquisire la vista mistica di altre dimensioni nelle tre sfere:

1) materia
2) mente
3) spirito

e quindi completare la completezza di Dio in cui siamo sempre stati _interni_ e solo noi, liberamente, possiamo uscire con l’o-dio.

Grazie del tema.

(11)

Elyon:

Ti vedo troppo legato alla speculazione filosofica. Al punto che il tema epistemologico si lega al tema morale. Questo, per me, è fallace giacché se il primo può avere ambizioni oggettive, il secondo è necessariamente soggettivo giacché ciascuno vive la morale che la propria Parte Immortale gli consente di vivere.

So che rischio di scandalizzarti, tuttavia e sulla semplice osservazione oggettiva che esistono autentiche “anime nere”, penso molto convintamente che ciascuna “anima” sia diversa da tutte le altre e che per questo, proprio sulla base del presupposto che nel Padre il bene e il male sono entrambi presenti e in eterna lotta fra loro, esistono diversità profonde fra ciascun individuo rispetto al modo di pensare e vivere la sfera morale.

Sulla scorta di tale presupposto, quindi, se nei termini del bisogno di ordine e difesa sociale devo affermare che Tizio è un assassino poiché ha ucciso Caio (e, di conseguenza, merita il carcere), nell’ottica del giudizio morale posso solo tacere giacché nulla conosco della Parte Immortale di Tizio.

E’, dunque, proprio e solo sotto tale profilo che il mio “distacco” opera permettendomi, nel medesimo tempo, di avvicinarmi a un concetto di santità che è tale solo perché totalmente alternativa a qualsivoglia attaccamento (sia verso il bene, sia verso il male).

Infine, terrei distinti i due piani.

(12)

Lino:

Fai bene ad utilizzare il distacco, pure proposto da Eckhart, oppure il buddismo, che conclude dal tentativo di Siddharta di astrarsi dal dolore.

https://it.wikipedia.org/wiki/Gautama_Buddha

Infatti è saggio anche nel Cristianesimo, di astrarsi dalla lotta (mistica) contro il male chi non se ne sente le forze.

Detto in altro modo è il karisma dell’esorcismo.

Poiché il male ha una capacità di “contaminazione” che rischia di portare nella depressione, oppure nel rinnegare Dio, a chi non è abbastanza forte (spiritualmente)

Grazie del tema.

Sulla storia della “dimostrazione dell’esistenza di Dio” :

Cybernetics:

la foto qui sopra mostra la pagina 1 del documento liberamente disponibile per il download al link seguente:

al link seguente,  avete direttamente il download dal blog al vostro pc

del file “Noetica e Cybernetics” che propone una nuova dimostrazione della esistenza di Dio, con la metodologia bottom up, anziché la metodologia top down del matematico Godel:
Noetica__Cybernetics.pdf

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