Si è scritto molto su Filippo Turetta, indicato dalla magistratura come l’autore dell’omicidio della ex fidanzata Giulia Cecchettin, che lo frequentava per aiutarlo a uscire dalle sue -di Turetta- psicopatologie.
Ma vi sono alcuni aspetti che possono darci indicazioni che non sembrano (dalla lettura dei mass media) interessare la magistratura:
- il libro per bambini vicino al corpo di Giulia Cecchettin: fonte: https://www.quotidiano.net/cronaca/omicidio-giulia-cechettin-libro-yohskyr7
‘Anche i mostri si lavano i denti’
Nota Bene 1: se si segue il video sopra indicato “anche i mostri si lavano i denti” si trova che la narratrice afferma: “la bambina (si laverà i denti) come il mostro del buio”.
Nota Bene 2: la casa editrice è “EMME” edizioni.
Il Titolo del libro della nonna di cappuccetto rosso (Giulia Cecchettin) è Emma. Esattamente “Emma è una ragazza del sud”.
Nota Bene 3: EMME, è la lettera “m” che sta per madre. Quindi sembrerebbe volere indicare “mamma”, oppure madre, oppure mother, oppure matriarcato, oppure matrix. Quindi sembra una sostituzione del patriarcato, con “m”atriarcato. Archetipo valido, quindi, solo con la “m” da mettere in opposizione con il governo considerato dannoso, del “patriarcato”.
Nota Bene 4: chi ha messo il libro dei mostri vicino alla vittima?
Nota Bene 5: ad oggi, su rai 1 (4 dic 2023, ore 9), il telecronista afferma che non sono ancora state eseguite le analisi sulla autovettura in merito ad eventuali tracce di sangue. Per ora ha ancora vinto il “mostro del buio” citato nel video “anche i mostri si lavano i denti”.
- il libro della nonna di Giulia Cecchettin (Carla Gatto, di 75 anni):
“con lo zaino in spalla” (titolo provvisorio nel video) .. “Emma è una ragazza del Sud” (titolo finale)
Il titolo finale, fonte:
https://www.tag24.it/887050-giulia-cecchettin-nonna-carla/
la trama del libro allo stesso link sopra indicato:
https://www.tag24.it/887050-giulia-cecchettin-nonna-carla/
I libri di nonna Carla
Tra i libri di Anna Carla troviamo, come già anticipato, “Emma è una ragazza del Sud”. La trama è la seguente: la protagonista è vittima di una società patriarcale in cui sono continuamente gli uomini a decidere il destino delle donne. Emma, che subisce violenze da parte del patrigno, decide di ribellarsi e di scappare al Nord.
Una storia che, seppur con elementi diversi, racchiude un po’ anche la battaglia di cui la giovane studentessa Giulia Cecchettin è diventata simbolo. La battaglia contro il patriarcato. Il prossimo libro di Carla Gatto sarà dedicato proprio a lei. La nonna scriverà un romanzo in ricordo della nipote e di tutte le vittime di femminicidio In Italia e nel mondo.
—
6 viola:
Ci auguriamo che la magistratura indaghi -in dettaglio- se Turetta abbia agito da solo, oppure no. Basterebbe citare il fatto che molte altre donne sono state vittime di violenze prima e dopo Giulia Cecchettin, eppure si è voluto fare di Giulia Cecchettin una campagna mass mediale a mettere in discussione le emergenze dei valori della cultura italiana che esalterebbe la figura maschile.
Ciò ha portato all’assalto alla sede dei movimenti per la vita, e al tentato attentato con esplosivi.
cito:
Assalto alla sede di Pro Vita: trovato anche un ordigno inesploso
26 Novembre 2023 – 17:55
Va indagato, quindi, se magari forze estranee ai fatti, stanno cavalcando il “sbatti il mostro in prima pagina” che è uno degli archetipi del giornalismo, per non dare conto dei fatti magari a livello internazionale a cui l’Italia partecipa in particolare in Ukraina, ed in medio oriente.
Grazie dei Vs commenti
—
AGGIORNAMENTO:
articolo di Blondet et altri che consiglio di leggere perché la collezione di articoli citati mette in luce molte stranezze:
La nonna di Giulia che aveva pronto il suo libro contro il patriarcato
—
more info (Il nostro primo articolo sui fatti occorsi a Giulia Cecchettin):
Indagine sulla biografia di Giulia Cecchettin e persone a lei vicine (studio)
link: https://6viola.it/indagine-sulla-biografia-di-giulia-cecchettin-e-persone-a-lei-vicine-studio/
—
more info:
L’impegno della associazione ROTARY nel caso di “rieducare” contro il femminicidio, e “rieducare” la società ad avere fede nei farmaci sperimentali detti -però- vaccini:
(1)
sul femminicidio:
—
(2)
sui farmaci sperimentali detti vaccini:
—
Il caso Cecchettin, i Rotary e il problema delle paramassonerie in Italia:
cito:
Le panchine rosse e la storia del Rotary Club
Oggi però ci interessa in particolare approfondire il ruolo che in questa vicenda stanno giocando il Rotary Club.
Abbiamo tutti visto che negli ultimi giorni il clan femminista ha lanciato una indecente campagna di demonizzazione nei confronti del patriarcato, pilastro sul quale si fonda la società cattolica e dell’antichità greco-romana.
Abbiamo anche potuto vedere come tale clan femminista assistito dagli ormai sempre più marcescenti partiti della politica italiana abbia lanciato un’iniziativa nelle quali sono state inaugurate in varie città italiane delle panchine rosse.
La panchina rossa, nell’ottica di tale distorta visione, simboleggerebbe il sangue versato dalle donne uccise dagli uomini oppressori che in tale falsa narrazione ucciderebbero le donne solamente in quanto donne.
I numeri e le statistiche che abbiamo mostrato le volte precedenti hanno dimostrato una verità incontrovertibile. Il fenomeno della violenza contro le donne è assolutamente marginale e nei casi nei quali si manifesta non è certo motivato da una sorta di atavico odio di genere.
I crimini nei quali ci sono omicidi di donne sono motivati dai soliti moventi che conducono agli omicidi di uomini, e non di rado le donne che vengono uccise sono uccise da altre donne, ma ciò non viene detto perché altrimenti l’intera narrazione della donna “vittima” crollerebbe immediatamente come un castello di carte.
L’iniziativa delle panchine rosse della quale accennavamo poco fa è stata in diverse occasioni finanziata dal Rotary Club e non è la prima volta che sentiamo parlare di questa organizzazione.
Alcuni probabilmente ricorderanno che ai tempi della farsa pandemica questo club donava spesso test PCR, che sono notoriamente una fabbrica di falsi positivi, per riscontrare la presunta positività al cosiddetto COVID, che ad oggi non risulta ancora essere stato isolato secondo i postulati di Koch.
Il nome di tale associazione è emerso anche nella fase successiva della farsa pandemica quando partì la campagna vaccinale i cui “frutti” si stanno vedendo purtroppo giorno dopo giorno con una vera e propria valanga di “malori improvvisi” sui quali le procure italiane non stanno indagando a fondo, o se lo stanno facendo si guardano bene ovviamente dal divulgare i risultati delle autopsie delle persone vittime, spesso anche giovani e giovanissimi, di queste morti sempre più frequenti.
Chi sono dunque costoro? Probabilmente nell’immaginario collettivo dei lettori il nome Rotary è associato all’affluenza e all’esclusività ed è certamente effettivamente così.
Essere membro del Rotary comporta pagare delle spese di associazioni annuali che si aggirano attorno alle migliaia di euro e non si entra comunque nel club se non si è invitati.
Non è certo sufficiente presentare una domanda e attendere che essa venga accettata. Il direttivo del Rotary valuta con molta attenzione le candidature e decide se l’aspirante rotariano possa portare dei benefici al club e soprattutto se si adegua alla filosofia che governa tale organizzazione.
Qual è però il pensiero che domina il Rotary? Se si presta ascolto alla presentazione che i rotariani fanno di loro stessi se ne dovrebbe dedurre che questi siano dei grandi “filantropi” devoti a servire l’umanità.
Una descrizione alquanto simile a quella che i massoni fanno di loro stessi ma poi come è noto la massoneria è tutt’altro che interessata ad apportare benefici ai popoli quando è invece interessata a raggiungere i suoi scopi di dominio della società e di annientamento della religione cristiana, come i suoi famigerati membri, quali Albert Pike, rivelarono nei loro scritti.
Il Rotary nasce nel 1905 a Chicago, nello stato americano dell’Illinois, quando quattro uomini d’affari, tra i quali c’erano Paul P. Harris e Gustave Loehr, decisero di istituire questo gruppo esclusivo al quale poi aderiranno in seguito personaggi molto influenti quali il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt, Walt Disney, Margaret Thatcher, Bill Gates, il principe Carlo e persino l’attuale pontefice papa Francesco secondo quello che riferiscono diverse fonti del Rotary stesso.
Diversi personaggi che hanno aderito a tale club sono massoni come lo era lo stesso fondatore Gustav Loehr e in alcuni casi appare difficile tracciare una linea di confine tra massoneria e Rotary perché a detta di diversi massoni e non massoni essi non sono altro che la stessa cosa.
È il caso, ad esempio, del Granmaestro della massoneria Giordano Gamberini che quando si soffermò a commentare i rapporti tra il Rotary e la massoneria sulla rivista Hiram in un numero del 1 febbraio 1981 disse chiaramente che il primo intratteneva da sempre stretti rapporti con la seconda.
E non è certo un segreto che molto spesso quando si tratta di selezionare i propri candidati per le logge, la massoneria attinga dalle file del Rotary proprio perchè questa può considerarsi un’organizzazione sorella della prima.
(continua)
Gli interventi della giornata di oggi, nella quale abbiamo collocato due panchine rosse al Dip. di Ingegneria dell’Informazione (DEI) – Dept. Information Engineering / UniPD in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e per ricordare Giulia Cecchettin.
Sono intervenuti la rettrice Daniela Mapelli, il papà di Giulia Cecchettin Gino Cecchettin, il direttore del dipartimento DEI Gaudenzio Meneghesso, la Presidente Rotary Padova 2060 – rappresentanza Rotary club Distretto 2060 Sofia Pavanello, la rappresentante degli studenti per il Corso di Studi di Ingegneria Biomedica Giada Aureli e la presidente del consiglio delle studentesse e degli studenti Emma Ruzzon.
Guarda il video completo > https://lnkd.in/eVNqKDfP