La gente non va più a votare ma i numeri seppure all’evidente ribasso non barano. L’attuale governino in carica dal 22 ottobre 2022 rappresenta appena il 24,7 per cento del corpo elettorale: 12,5 milioni di individui su 50,8 milioni di aventi diritto. Si tratta della cifra più bassa di tutti i paesi occidentali. Addirittura la suddetta minoranza (allergica alle critiche e insofferente alla libertà) pretende di manomettere la Costituzione repubblicana e antifascista sempre più inapplicata.
Prendiamo ad esempio il premierato che porta non solo ad una concentrazione di poteri nel primo ministro o presidente del consiglio (il premier non esiste nel diritto costituzionale italiano) anche una riforma della legge elettorale in senso maggioritario, da inserire direttamente in una Costituzione snaturata. Il rischio concreto è che si arrivi a uno strapotere della maggioranza, senza più limiti, proprio il contrario che i costituehnti, usciti dall’esperienza del fascismo, volevano evitare. Questa deriva autoritaria incarnata dagli eredi del fascismo, segna il passaggio dalla democrazia incompiuta alla tecnocrazia autoritaria. Insomma, dal fascismo allo sfascismo. Un fatto è attualmente certo: l’Italia è priva di indipendenza e sovranità.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/05/giorgia-meloni-chi.html