(Nota Bene: la foto del software è solo alla fine dell’articolo attuale, e limitatamente alla rotazione della nostra Galassia. Seguirà trattazione che espanderà il moto).
—
Riassunto degli articoli che riguardano il viaggio di un fotone nel nostro universo U1:
(t0) articolo Ui: https://6viola.it/ui/
(t1) logica frattale: https://6viola.it/fractal-context-sensitive-logic-on-electron-photon-physics-2/
FRACTAL Context-sensitive LOGIC on electron, photon [Physics] (2)
(t2) nodo radice: critica alla teoria del big bang: https://6viola.it/la-teoria-di-gauss-della-gravitazione-come-soluzione-della-dark-matter-dimostrazione-che-la-teoria-di-higgs-e-errata/
Abbiamo anteposto gli articoli precedenti per il semplice fatto che .. *cambiano le ipotesi di fondazione del software* .. con cui vogliamo esplorare U1.
§§§
Va aggiunto, però, che mentre la formula seguente:
(1) t=tau*gamma
gamma=1/sqrt(1-v^2/c^2)
è una alterazione tra lo spazio S1 (locale al laboratorio) & lo spazio S2 (locale a chi viaggia) e trova numerose conferme sperimentali:
- per esempio sulla vita media dei muoni
- per esempio tra un orologio messo su un aereo e uno lasciato il aeroporto
- etc.
Da cui la nostra “bolla gravitazionale” (U1) altera senz’altro il tempo locale con un tempo remoto .. (vedi la formula (1) sopra indicata) ..
.. ma abbiamo trovato negli articoli precedenti che non si può applicare gamma alla variazione di una singola massa sub atomica come
(2) m=m0*gamma
da cui non è vero che una massa che aumenta di velocità aumenta come indicato da gamma, ma anzi -a secondo del tipo di processo- può avvenire l’opposto che l’aumento di massa.
Per esempio -come nella fusione della massa delle stelle- si ha la fenomenologia opposta: le dimensioni si compattano, e la volumetria finale -dopo la “fusione calda” originaria- diminuisce(*) .. e una parte della massa si converte in energia, come sulle stelle (nella fusione calda):
come in
(*)
“la volumetria originaria diminuisce”:
Nel senso che -nella fusione- da 2 atomi di deuterio (D) ..
si passa ad 1 solo atomo di Helio (He)
D + D -> He + energy
dove D=isotopo dell’idrogeno (H)
dove He= elio (He)
dove energy rispetta:
energy=mc^2
essendo
m=massa “scomparsa” in quanto si è trasformata in energia.
e quindi .. abbiamo:
m=mo*gamma
bensì, al posto della (2),
(2) m=m0*gamma
c’è una trasformazione (quando la trasformazione è legata agli acceleratori di particelle): che potremmo chiamare “travaso da massa massiva a massa radiativa”, vedere le formule del travaso nell’articolo:
e cioé:
FORMULE DEL TRAVASO:
da massa massiva (mp) versus massa radiativa (mr)
mr=massa_radiativa
mp=massa_potenziale (ancora massiva e in futuro potenzialmente radiativa)
Inoltre la massa nella nota espressione:
(3) Ec=(m-m0)*c^2 = E – m0*c^2
vede m come massa additiva alla massa singola m0,
Essendo Ec=energia cinetica
Delta (E) = Delta (m)*c^2
Da cui si capisce che la massa in aumento nell’acceleratore di particelle è causata dalla energia in aumento fornita al processo.
Ed il processo di “saturazione” alla impossibilità di raggiungere la velocità della luce (v=c) è per la “tipologia” delle forze applicate, ma che non esclude che vi siano processi che -invece- riescono a portare una massa alla velocità della luce come sulle stelle che emettono fotoni con v=c. Oppure nello scontro di materia ed antimateria, etc.
Vi sono altri fatti notevoli da premettere:
gamma non può essere estesa neanche alle lunghezze, come -ancora- propone qualche testo di fisica e la fisica ufficiale quando scrive
https://it.wikipedia.org/wiki/Spostamento_verso_il_rosso
(λ0 – λe)/λe = z
1+ z = λ0/λe
affermando
λ0 = lunghezza del segnale osservata proveniente da spazio remoto
λe = lunghezza del segnale emessa prima di percorrere uno spazio
da cui secondo la deformazione di Lorentz avremmo:
λ0/λe = gamma
figura wikipedia sul red shift:
figura wikipedia:
(segue link alla figura)
Se fosse vero che le lunghezze di un ente si deformano per azione gravitazionale, sarebbe vero quello che afferma wikipedia al link: https://it.wikipedia.org/wiki/Spostamento_verso_il_rosso
e riprodotto in figura qui sopra.
Ma come dimostra il teorema di Shannon sul campionamento:
https://it.wikipedia.org/wiki/Teorema_del_campionamento_di_Nyquist-Shannon
il segnale di campionamento che riesce a campionare ad una frequenza doppia del segnale dell’onda da campionare ricostruisce l’ente (che sia tagliato a banda limitata).
Quindi un ente non muta nel viaggiare se non per le deformazioni temporali
(1) t=tau*gamma
e per il “travaso tra massa massiva e radiativa” (rimanendo invariato il contenuto energetico) come il modello qui sopra di De Broglie/Tufano: “Formule del travaso”.
Infine un ente non muta di dimensioni *per avere viaggiato*, poiché la lunghezza d’onda -è vero che muta- ma l’allungamento della lambda (λ) del red shift dipende dall’aumento della distanza inter-fotonica (tra un fotone e quello adiacente) .. a sua volta dovuta alla perdita -di energia- nel viaggio di miliardi di anni “nel mezzo”, che non è perfettamente vuoto, ma circa (in media) densità=1E-26 Kg/m^3.
Quindi allungamento di lambda .. dalla cessione di energia al mezzo (misura densità media ufficiale che abbiamo aggiornata: ne parleremo specificatamente nelle ipotesi di fondazione, che illustreremo nel seguito).
Nel viaggio dentro la fisica siamo anche costretti a cancellare parecchia “mitologia” poiché la fisica non è solo matematica, ma confronto con la misura sperimentale.
Ne abbiamo già parlato qui: https://6viola.it/la-questione-del-red-shift-fisica/
e qui: https://6viola.it/la-trasformata-di-langevin/
Tuttavia -va aggiunto- che considerando che una massa massiva uscendo dalle stelle è radiativa .. e che anche solo un metallo freddo ha dimensioni diverse da un metallo incandescente .. se la forma radiativa -ad esempio su un elettrone- è indotta tramite la velocità .. -allora- la espansione dimensionale -nel passaggio da massa massiva a massa radiativa della *singola particella*- può essere studiata, e noi lo abbiamo dovuto fare per esempio nell’articolo seguente: https://6viola.it/fractal-context-sensitive-logic-on-electron-photon-physics-2/
FRACTAL Context-sensitive LOGIC on electron, photon [Physics] (2)
poiché dovevamo considerare la densità del cosmo e non solo la densità media ufficiale.
—
Dopo questo breve antefatto, ritorniamo al tema di fornire un software di simulazione del viaggio in un universo, U1, che non è semplicemente una espansione del Big Bang, ma un ente -ai giorni nostri- stabile:
- stabile: come la rotazione di un elettrone intorno ad un protone in un atomo di H
- stabile: come la rotazione nel sistema solare
- stabile: come la rotazione del sistema solare nella nostra Galassia (Milky Way)
- stabile: come la rotazione delle galassie attorno al centro di U1.
Avremmo potuto simulare direttamente il viaggio di un fotone dal centro di U1 verso la frontiera di U1, calcolabile con Schwarzschild (che però andava modificato in rs=GM/c^2).
Ma il modello di U1 sarebbe stato un modello che non giustificava *PERCHE’* gli enti nel cosmos sono in movimento e “che tipo di movimento?”
Sono gli enti -secondo il nostro modello- in movimento orbitale.
Ed il fotone da cosa avrebbe tratto origine? (nel suo viggiare nel cosmo?)
Nello studio della orbitazione delle luce attorno ad un BH si può vedere che la luce ordinaria (quella emessa dalle stelle) dopo una variazione dell’orbita -se è esterna al BH- tende ad allontanarsi dal BH: manifestando -così- un fenomenologia ANTIGRAVITAZIONALE.
Nello studio delle “evaporazione da un BH” il fisico Hawking conclude che “vi possono essere evaporazioni da un BH”, anche se non sa spiegarsi come.
La spiegazione, in vero, è semplice:
rs=GM/c^2
quando avviene una fusione di una parte della massa, m, assorbita dal BH:
rs’=G(M-m)/c^2
dunque rs’ < rs
La frontiera del BH, dunque, è una sfera minore e consente a molti fotoni di uscire dal raggio di Sch = rs.
Con evoluzione rs versus rs’.
Ciò a sua volta consente la “evaporazione” che può essere simulata proprio a partire dalle equazioni di Einstein, come risolte da Sch, e modificate da Amadori e Lussardi.
Un esempio di questo calcolo software è nel mio articolo seguente (l’articolo è del 2017): https://6viola.wordpress.com/2016/08/08/quantum-in-general-relativity/
In particolare, segnalo, la seguente figura (pag.107, cap.4 di Amadori e Lussardi):
Come si vede l’andamento dell’orbita del fotone che si avvicina ad un BH dipende *dalla distanza* = “fotone vs BH”.
Quando la distanza è molto bassa -purché il fotone sia esterno ad rs- si ha la figura numero 4 (in basso a destra qui sopra) che io chiamo a “coda di cometa”.
In base a ciò dopo una rotazione breve, magari causata dalla “evaporazione da un BH” che ha spostato la frontiera momentaneamente a seguito di una trasformazione da massa ad energia, allora, una parte dei fotoni si trovano “esterni” alla frontiera del BH, e si “allontanano” assumendo rapidamente un andamento rettilineo tipico della movimentazione della luce ordinaria, a meno che non transiti vicino ad una stella.
L’articolo che sto citando (ultimo link qui sopra) (del 2017) è il primo in cui ne tratto, ma non il solo essendo trascorsi ad oggi 2024-2017=7 anni.
Sto citando questi fatti, per ribadire che il fotone al centro di U1 poteva essere assunto senza spiegare da dove “emergesse” e -come nel sasso al centro Terra- vi fosse la situazione del transito verso il centro, oppure dal centro ad allontanarsi.
Ma l’archetipo di “un sasso in un pozzo che attraversa tutto un pianeta” è solo simile alla dinamica di “un fotone che attraversa tutto il nostro universo Bolla, U1”.
Voglio chiarire che come le galassie hanno dei BH che gli consentono la orbitazione locale (per esempio di Milky Way dentro se stessa) .. così il nostro universo che vede tutte le galassie interne ad U1 orbitare .. orbitano perché la loro orbitazione è giustificata da una maggiore massa collocata al centro di U1.
Da questa massa al centro di U1, che io ho chiamato *s@1*, “evaporano” episodicamente fotoni. Con la tecnica termodinamica accennata sopra a partire dalle congetture di Hawking. Questi fotoni attraversano tutto U1 in un raggio che (prima dei calcoli formali) approssimo a 30 miliardi di A.L. In tale scenario: dopo avere raggiunto -ogni singolo fotone- i confini di U1, (a circa 30 miliardi di A.L.) si raggiunge una condizione LIMITE: di non potere uscire da U1, ipotizzando U1=BH. E il satellite Planck misura una radiazione cosmologica di fondo (CMB) di circa 47 miliardi di A.L.
Da cui la nostra postazione di osservazione è a 15 miliardi di A.L. dal centro di U1.
U1 come sfera.
il percorso completo (raggio di U1)= 30 miliardi di A.L.
l’arrivo alla misura sul satellite Planck vede:
- viaggio di andata alla frontiera di U1=30 miliardi di A.L.
- viaggio di ritorno al satellite Planck=15 miliardi di A.L.
totale del viaggio (andata e ritorno)=30+15=45 miliardi di A.L.
45 miliardi di A.L. = circa 47 miliardi di A.L.
Da cui nei calcoli formali -vedremo- il perché la stima di 45 miliardi di A.L. è diversa da 47 miliardi di A.L. (che pure vede 3,14*15 miliardi A.L. = 47 miliardi di A.L come (1/2) circonferenza di un cerchio di raggio r=15 miliardi di A.L.)
Uno dei motivi -anticipiamo- è la variazione della densità in U1, diminuendo la densità in prossimità della frontiera del cosmo di U1.
Il secondo motivo è il fatto che la “fase di rallentamento della luce” (poiché ufficialmente la luce dipende dalla densità del mezzo come anche riporta wikipedia, oltre che trattazioni più avanzate come quella di D’Alembert) .. non è un fatto improvviso .. ma osserva -il modello matematico- addirittura una inversione della velocità “da uscire da U1”, “a ritornare in U1”.
link alla dipendenza della luce dal mezzo:
https://it.wikipedia.org/wiki/Velocit%C3%A0_della_luce
trattazione di D’Alembert:
https://www.dmf.unisalento.it/~panareo/Dispense_di_Elettromagnetismo/Onde.pdf
Questo fenomeno detto del “cucù” nel testo seguente (infn):
https://www.6viola.it/wp-includes/doc-web/pozzo-sasso-infn.pdf
dipende dal fatto che il sasso arriva a velocità zero .. dopo avere attraversato tutto un pianeta.
Oppure un fotone arriva a velocità zero alla frontiera di U1 .. dopo avere attraversato tutto U1, ma il modello matematico, utilizzato in modo quantizzato (per impostazione della analisi numerica), può solo fare un test sulla velocità da positiva a negativa, dopo l’attraversamento della frontiera di U1.
Quindi si deve cambiare passo di quantizzazione, per andare a “pescare” dove avviene la transizione da velocità positiva a negativa, dovendo passare per lo zero.
La riflessione analitica è che la “cupola di reverbero di U1” è come se avesse uno “spessore”, come una cupola di una cattedrale al suono.
E quindi questa anomalia tra 45 a 47 miliardi di A.L. è causata ..
da fenomeni non lineari di diminuzione di densità in corrispondenza della frontiera di U1: e ad alcuni fatti concomitanti:
- la diminuzione di densità tende ad aumentare la velocità dei fotoni
- l’aumento di massa alle spalle del fotone riduce la sua velocità, essendo il fotone ancora interno al BH, e neanche può uscirne, finché anche la luce è interna ad un BH.
Infine, prima di passare ad altre ipotesi di fondazione del modello software .. va citato che anomalie nella misura di z, per stelle lontane (premio nobel alla astronomia del 2011: che legittimerebbe un universo in espansione) vanno ricercate nel fatto che la luce ci perviene anche da *universi adiacenti* al nostro U1.
premio nobel alla astronomia 2011:
https://www.media.inaf.it/2011/10/04/nobel-per-la-fisica-all%E2%80%99universo-che-accelera/
Ne tratto -dalla interpretazione di z- (e della infondatezza di U1 in espansione) nell’articolo seguente (2017):
++
cit on
++
Del resto (2024) quando ipotizziamo la separazione tra 2 proto universi che secondo Penrose hanno avuto collisione, e noi diciamo in modo analogo a elettrone ed antielettrone, abbiamo ipotizzato che oltre al nostro universo U1, si è generato -almeno- un altro universo, un universo di antimateria, l’antimateria che ci perviene dal cosmos.
Se esaminiamo la figura seguente riportata al link (2017): https://6viola.wordpress.com/2017/06/12/uis-redshift-uiuniverse-i12-physics-th-14-when-the-expansion-and-collision-exceed-the-speed-c-of-the-light/
Stavamo esaminando (nel 2017) -proprio a proposito del premio nobel alla astronomia 2011- a giustificare la velocità di allontanamento delle galassie lontane come ancora interne/oppure_no al nostro universo! .. quanto segue:
La prima osservazione elementare è:
Nota Bene:
articolo originale (2017):
https://6viola.wordpress.com/2016/07/10/ua-flusso-multibolla-lateral-dynamics/
Ipotesi:
la z8 Galaxy ha Dc=30E9 A.L.=30 GLy
in ipotesi che U1 sia alla distanza di 47 miliardi di A.L.
quindi la CMB ha Dc=47E9 A.L.=47 GLy
- DOMANDA:
“Come mai la “z della CMB” sia così diversa dalla “z delle galassie stimate a distanza analoga”(*) come ad esempio la galassia z8?” ..
https://it.wikipedia.org/wiki/Z8_GND_5296
(*)
la z8 Galaxy ha Dc=30E9 A.L.=30 GLy
la CMB ha Dc=47E9 A.L.=47 GLy
Infatti al link citato z8=7.51 (redshift)
Mentre la z della CMB, vede z_CMB > 10 mila ! (vedi figura z=10000):
La riposta è semplice:
Non già è la galassia di z8 dentro U1, ma il segnale di z8 ci proviene da un *universo adiacente al nostro*, il nostro U1. l’altro universo lo potremmo chiamare U2.
Dove U1=/=U2.
Quindi -sebbene all’epoca (2017)- non avevamo ancora il modello attuale (2024) di U1 con frontiera 30 miliardi di A.L.- e supponevamo (come ipotesi di studio) che U1 potesse contabilizzare un solo universo e quindi z8 fosse interna, ad U1, come ipotesi di studio, c’era una illogicità a considerare “figura 1” anziché “figura 2” seguente fig.11.07.2016:
esattamente nel 20217:
articolo da cui estraggo:
https://6viola.wordpress.com/2016/07/10/ua-flusso-multibolla-lateral-dynamics/
Aggiornamento 11.07.2016, ore 8:11
cito (dal dialogo su facebook):
Ci è stato chiesto sulla seguente pagina di facebook di provare a indicare su dei disegni la situazione nel tipo di espansione mono-bolla (teo: Big Bang) & MULTI-bolla (teo: UA).
https://www.facebook.com/groups/robiemaria/permalink/986699648115284/
fig.11.07.2016:
++
cit off
++
Ci siamo dovuti porre -da quanto sopra- che dimensioni potesse avere una massa, s@1, in grado di tenere in orbita la nostra galassia e galassie simili.
Dopo alcune simulazioni in cui abbiamo valutato le dimensioni della nostra stella (il Sole) e la differenza di massa con ogni singolo pianeta .. abbiamo formulato un modello 1: 1000,
e la simulazione della stabilità delle orbite di galassie del tipo Milky Way ed s@1 è qui di seguito:
primo software (20 maggio 2024):
posto
Dc=comoving distance=distanza tra noi (osservatore) & oggetto
Da cui, per esempio:
https://it.wikipedia.org/wiki/Z8_GND_5296
redshift=7.51
distanza tempo=13.100 miliardi di anni (dalla nascita)
Dc=distanza spazio=30 miliardi di AL (comoving distance)(*)
(*)
http://www.lescienze.it/news/2013/10/23/news/galassia_distante_record_telescopio_keck-1858076/
costellazione=Orsa Maggiore
coordiante:
AR=12h 36m 37.90s
DC=62° 18′ 08.5″
TAV.1
Nota Bene:
secondo la ipotesi di misurare -la distanza- tra noi e l’oggetto su una sfera, avremo Dc
secondo la ipotesi di misurare -la distanza- dal centro U1, avremo Dx
Nel caso della sfera
Dc_z8=30E9 A.L.
Nel caso di U1
Dx=30+15=45E9 A.L.
—
ipotesi N.1:
https://en.wikipedia.org/wiki/Milky_Way
ip
M_Milky=(0.5*10^12)*M_sun=(0.5*10^12)*(2*10^30) kg=1E42 kg
dove M_sun=2*10^30 Kg
—
ipotesi N.2:
età dell’universo: t0
L’età basata sul WMAP
https://it.wikipedia.org/wiki/Et%C3%A0_dell%27universo
t0=(13,72+0,12)E9 anni=13,84=circa 14E9 anni
noi la approssimiamo a 15 miliardi di anni
t0=15E9 (anni)
—
ipotesi N.3:
secondo la legge di Hubble:
v=H0*D
se fosse c=H0*D1; quando v=c
Dx_1=c*(1/H0)=c*t0=c*(15E9)=circa 15E9 A.L. = circa 15 miliardi di A.L.
Dx_1 è la nostra distanza (posizione del satellite Planck) dal centro di U1.
Dx_1=15E9 A.L.
—
ipotesi N.4:
la galassia z8, molto vicina alla CMB (radiazione cosmologica di fondo) ha una distanza stimata ufficialmente di Dc2=30 GLy=30 Miliardi di A.L.=30E9 A.L.
https://it.wikipedia.org/wiki/Z8_GND_5296
quindi distanza 30 miliardi A.L. quasi dello stesso valore della distanza della CMB sebbene il redshift sia “di molto” variato : ciò suggerisce che il redshft non è solo un problema di distanza della luce tra sorgente e ricevitore .. ma del *perché* la luce che proverrebbe da circa la stessa distanza (si confrontino i valori 30 GLy & 47 GLy) abbiano un redshift così diverso!
Dc_3=Galassia di Z8=30E9 A.L.
—
D (della CMB)=47 GLy=47E9 A.L. =3.14*c*t0
z (della CMB)=10000
dalla figura:
Da ciò nasce la mitologia che la distanza maggiore tra noi e ogni altro ente di una circonferenza di raggio r=15E9 A.L. ..
.. sarebbe la distanza di una semicirconferenza =3.14*(raggio)
per una circonferenza = 2*3.14*raggio
quindi max distanza=3.14*(c*t0)=47 miliardi di A.L.
dove raggio=c*t0
E da ciò che saremmo come su un panettone che lievita e tutti ci allontaneremmo dal centro del Big Bang con la stessa deformazione, come i canditi sul panettone durante la lievitazione.
Ma la interpretazione che noi abbracciamo è multi-bolla:
Dc_1=Dx_1=il raggio che è quello ufficiale=14 miliardi di A.L.
(con una leggera modifica da 14 miliardi di A.L.) alla nostra posizione (satellite Planck)
poniamo con modifica:
Dx_1=15E9 A.L.
Dc_z8=30E9 A.L. (tra noi e Galxy_z8)
Dx_z8=Dc_z8+Dx_1=(30+15)E9 A.L. = circa 47E9 A.L.
Quindi non c’è nessuna difficoltà a imputare separatamente la distanza comovente tra noi e l’oggetto e dire che la distanza è maggiore di quella che avrebbe percorso la luce.
Bensì, Dx_z8 va ricondotta ad espandere secondo una retta:
prima la distanza con in centro di U1 e poi la distanza tra noi e Galaxy di Z8 = 15 + 30 miliardi di Anni Luce.
Da ciò la collocazione di Galaxy_z8=47 miliardi di anni luce dal centro di U1, e la discordanza di z è per il fatto che Galaxy_z8 arriva (come segnale a noi) dall’esterno della bolla U1, esistendo una dinamica multi bolla e non sola della bolla U1.
—
Per visualizzare il tipo di nuova metrica introdotta riprendiamo le figure già esaminate:
La seguente è ottenuta con il blu = 30E9 A.L. prima evidenziato sulla Fig.1, poi sulla Fig. 2:
In entrambe le figure G2=Milky Way, è alla distanza 30E9 A.L. dalla Galassia che contiene z8, e cioé G1=Galassia di z8.
Ma, in Fig.1, “30 miliardi di anni luce” è circa 120 gradi dei 180 gradi della semicirconferenza che genera distanza curvilinea = (3.14)*c*t0=3.14*c*15E9 A.L.=47 E9 A.L. che è il percorso totale dalla nascita del Big Bang alla max distanza.
Si noti che 3.14*15=47.1, ed è questo il motivo perché ho modificato da 14 miliardi di anni luce a 15 miliardi di A.L.
Quindi in fig.1 si ha un allontanamento di tipo 1:
E cioé siamo tutti su una circonferenza.
Viceversa la stessa distanza, in fig.2, è lungo una linea retta (e non curvilinea).
Quindi la distanza tra la nostra Galassia (G1) e la Galassia che contiene z8 è confermata sulle misure ufficiali!
modello di tipo 1:
Ma mentre le misure ufficiali creano il paradosso che lo spazio percorso dalla luce ha creato un allontanamento di 15 miliardi di anni luce (vedi fig.1) .. e -quindi- nell’allontanamento tra G1 e G2 lo spazio sarebbe “30 miliardi di A.L.” come se lo spazio si possa espandere a prescindere che la luce lo percorra ..
modello di tipo 2:
Nell’allontanamento di tipo 2: la distanza tra G1 e G2 dipende dal fatto che G2 è esterna al nostro universo U1. E la dimensione del nostro universo è circa 30 miliardi di A.L. che la luce ha percorso perché .. a partire dalla stella centrale s@1 ha prima percorso 15 miliardi di A.L. per giungere a noi(a), e poi altri 15 miliardi di A.L. per arrivare alla frontiera di U1 (in 30 miliardi di A.L.)(b) che si comporta come un BH: Infine rimbalzata sulla cupola di reverbero impiegherà gli ultimi circa 15 miliardi di anni luce(c) per essere vista dal satellite Planck.
a+b+c=15+15+15=45
Poiché s@1 emette (come BH, nelle sue “evaporazioni”) in tutte le direzioni interne alla sfera del macro-BH=U1, se rimaniamo nell’orbita del satellite Planck intercetteremo sempre lo stesso percorso totale di ritorno del reverbero che dalla cupola di reverbero torna indietro verso la nostra osservazione, nell’ambito della teoria degli “Universi Bolla”.
Non più -quindi- la necessità di separare il percorso della luce in modo separato dal percorso imposto dalla misura della espansione del cosmo.
Nel nostro modello -il cosmo U1- (dopo un transitorio) si è fermato, come espansione!
La fenomenologia (con il modello di un universo U1 stabile), in logica frattale sensibile al contesto, è lo stesso fenomeno per cui due elettroni, il primo di materia ed il secondo di antimateria, si espandono -durante un breve transitorio- in 2 fotoni (il primo è un fotone ed il secondo un antifotone che si distingue dal primo per lo spin).
Dopo un breve transitorio -quindi- ciascun fotone si stabilizza ad avere un raggio finito, che non si espande ulteriormente, come un BH -ordinariamente- non si espande (a meno di assorbire materia e riemetterla nella evaporazione).
Ed un fotone -che ha un volume stabile- come un universo ha un volume stabile, sono “particelle” che fanno il loro “viaggio” nel cosmo, anche per miliardi di anni (senza mutare complessivamente di energia, tipicamente, come un sistema “isolato”) se non urtano ostacoli che assorbono una parte della loro energia.
—
la logica frattale sensibile al contesto applicata su elettrone ed anti-elettrone, sono al link già sopra citato e che ripeto a chi non l’abbia letta: https://6viola.it/fractal-context-sensitive-logic-on-electron-photon-physics-2/
FRACTAL Context-sensitive LOGIC on electron, photon [Physics] (2)
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start:
software di U1 (prima parte: orbita di Milky alla distanza di circa 15E9 A.L. da s@1)
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scenario:
La orbita di Milky attorno ad S@1
—
Sappiamo dalla dinamica NON relativistica che riguarda i pianeti, che quando un pianeta orbita attorno ad una massa centrale avremo:
(1) F=m*an=mGM/r^2=m*v^2/r
da cui an=v^2/r è il valore della accelerazione verso il moto orbitale centrale (di tipo gravitazionale) che si confronta con la tendenza di una massa al moto inerziale e vede v=velocità tutta tangenziale se il moto è circolare).
Siamo in ipotesi che le masse implicate m, ed M, siano tali che la forza inerziale di m riesca a bilanciarsi con la forma gravitazionale.
Nel nostro caso noi sappiamo solo che v (la velocità) è circa tangenziale, poiché l’orbita non è un cerchio ma una ellisse, ed inoltre possiamo solo supporre che r=c*t0=15 miliardi di A.L.
Dalla (1) -però- possiamo ricavare, senza sapere v=circa v_TG, che
(2) v^2=GM/r
Poiché NON conosciamo né la massa centrale M, e né v=v_TG, sembra impossibile che possiamo stimare M=M_Milky.
Però dalla esperienza dei pianeti del sistema solare sappiamo che il Sole è circa 99,9% della massa di tutti i pianeti.(**)
(**) 3° rigo dall’alto verso il basso al link seguente:
https://it.wikipedia.org/wiki/Sole
Inoltre la massa della Terra in rapporto a quella del Sole vede
Massa Terra=6*10^24 kg (circa)
Massa del Sole=2*10^30 kg (circa)
Quindi un fattore (per i pianeti in genere)
circa 1*10^3 vs 1*10^6 (tra 10^3 vs 1 milione)
Poi possiamo mettere i valori nelle geodesic_eq osservando la “risposta libera del sistema” ponendo rpunto0=0, e quindi imponendo -in questo modo- che la velocità di test sia solo tangenziale.
Se l’orbita descritta dal sistema che ci sarà restituita in output descrive una ellisse (circa un cerchio) che ribatte il valore a zero gradi con quello a 360° gradi -allora- la massa M era quella che consente il moto orbitale!
Applicando alla fattispecie attuale dell’orbita di Milky attorno ad s@1:
Poiché M_Milky=1E42 Kg
fonte:
https://en.wikipedia.org/wiki/Milky_Way
ip M_Milky=0.5*10^12*M_sun=0.5*10^12*2*10^30 kg=1E42 kg
ip-1:
se M_S@1= circa (10^3)*M_Milky=1E45 kg
ipotesi che il rapporto (da verificare con il software attuale) sia 1:1000
ip-2:
utilizzando rs_s@1=2GM/c^2
dove M=1E45 kg
dal calcolo di
rs_s@1=2GM/c^2 si ottiene:
rs_s@1=1.466666666666670000E+018 metri
rs=$rg=1.47E18 (3° riga del software)
si noti che rs deve essere tale che il raggio orbitale sia maggiore di rs calibrato sul corpo maggiore.
punto *(2) della lista seguente:
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dettaglio sulle posizioni di Cauchy del software precedente:
—
(1)
M@1=(10^3)*M_Milky=(10^3)*1*10^42 kg= 10^45 kg
M@1=10^45 kg (grazie a M@1=10^3*1E42Kg=10^3*M_Milky)
—
*(2)(nel software -> $rg)
rg=2G(M@1)/c^2=
$rg=1.48E18 metri
con G=6.67E-11; M@1=10^47 kg
$rg=1.482222222222220000E18 metri
*$rg= 2*G*(10^45)/c^2=1.4822222222222200000E18 metri
—
*(3)(nel software -> $r0)
*$r0=(15*10^9)*(9.461E15)=1.41915*10^26 [m]
dove 9.461E15 metri
consente la conversione da A.L. versus metri.
Infatti:
1 A.L.=9.461E15
—
(4) calcolo della circonferenza di orbita:
Co=2*3.14*r0=8.912262E26 metri
—
(5)
Essendo v^2=GM/r
vedi sopra:
(2) v^2=GM/r
vo=rad[GM/r0]
G=6,6E-11
M=M_S@1=10^45 kg
r0=1.41915*10^26 [m]
ricavo:
vo=21679.47526294 m/s
vo=2.167947526294E4 m/s
21679,47526294
che ci sarà utile qui di seguito nel calcolo del “periodo di rotazione”:
—
(6)
calcolo del periodo di rotazione T:
omega*r0=(2*pi/To)*r0=vo
Infatti nel bilanciamento ideale con circonferenza:
avremo:
su orbita circolare:
a=w^2*r=v^2/r
v^2=w^2*r^2
v=w*r=(2*pi/T)*r
Da ciò:
To=(2*pi*r0)/vo=Co/vo
Co=2*pi*r0=8,91E+026
To=Co/vo=8.912262E26 metri/2.167947526294E4 m/s=
To=4.1109214553892300000000E22 sec
T0 ci servirà per il calcolo di ds che segue:
—
*(7)(nel software -> $ds)
calcolo di ds
$ds=To/360 =
corrisponde a campionare ogni grado di 360°
$ds=To/360=4.1109214553892300000000E22 sec/360
$ds=114192262649701000000 sec
*$ds=1.14192262649701000000E20 sec
—
*(8)(nel software -> da $ds calcolo di $fipunto)
$fipunto0=f1-f0/ds=
$fipunto=0.0174532925199433/1.14192262649701000000E20 rad/sec
*$fipunto=1.52841288148247E-022 rad/sec
dove f1 è 1 grado espresso in radianti, poiché abbiamo suddiviso il campionamento in 360°
cvd.
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le precedenti ipotesi (orbita attorno a S@1 di Milky e altre Galxy) hanno avuto convergenza nel software graficando l’output !
Milky ruota attorno alla protostella S@1!
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stop:
software di U1 (prima parte: orbita di Milky alla distanza di circa 15E9 A.L. da s@1)
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(continua nel prossimo articolo, con il software, su tutto U1)
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ultimo aggiornamento 28 maggio 2024, ore 12.32
Nota Bene:
l’elenco completo degli articoli di fisica che costantemente viene aggiornato è al link seguente: https://6viola.it/a-m-pasquale-tufano-biografia-breve/