Vandana Shiva:
https://it.wikipedia.org/wiki/Vandana_Shiva
Il governo argentino vuole aderire alla Convenzione UPOV 91, che dietro la presunta “protezione delle varietà vegetali”, consente la privatizzazione delle sementi. Numerose organizzazioni sociali (indigene, contadine e ambientaliste) si oppongono.
Vandana Shiva ha inviato loro il seguente messaggio di sostegno.
“Cari amici argentini, la libertà delle sementi è un nostro diritto di nascita ed è un nostro dovere. Per alcuni anni le multinazionali chimiche hanno fatto di tutto per appropriarsi delle sementi. Da quando le hanno brevettate, puntando a ottenere il monopolio della loro riproduzione, abbiamo resistito attraverso leggi sovrane e diritti degli agricoltori, per rimuovere la menzione dell’UPOV nell’Organizzazione Mondiale del Commercio – articolo 27.3 sui diritti di proprietà intellettuale. Recentemente sono entrate in scena le multinazionali, eppure utilizzano ancora le sementi degli agricoltori. Dato che l’UPOV pretende di consegnare il monopolio proprio a loro, che hanno letteralmente rubato la nostra biodiversità, l’UPOV 91 non è necessaria. La nostra legge in India, che ho contribuito a elaborare, si basa sulla protezione della varietà vegetale e sui diritti degli agricoltori.
La sezione 39 della legge indiana dice che gli agricoltori hanno il diritto di salvare, usare, seminare, riseminare, scambiare, condividere o vendere i prodotti dei loro campi, comprese le sementi di qualsiasi varietà protetta sempre da questa legislazione, come facevano prima della sua entrata in vigore.
Quindi i diritti degli agricoltori sono superiori a quelli degli orticultori. Il diritto di tenere, usare, seminare, riseminare, scambiare, condividere o vendere: questi sono i diritti degli agricoltori universalmente riconosciuti. Su di essi si basano i diritti dei cittadini alla libertà alimentare. Avete lottato a lungo per avere il diritto di salvare e scambiare le sementi, nella loro integrità come esseri senzienti. Vi faccio i miei migliori auguri. Questa è una questione di vita o di morte. È una lotta per un futuro di biodiversità contro un futuro di monocolture e di estinzione. Dobbiamo unire tutte le nostre energie per difendere la vita e non la morte. Grazie”.
(SPIEGHIAMO: Il pesticida serve in quantità maggiori, se la coltivazione diventa problematica per via dei parassiti e qualità scarse del modello culturale agricolo che si segue. Se le sementi sono di scarso approccio, e il libero scambio viene sabotato a discapito della cultura agricola stessa, servono più pesticidi e più prodotti per fare in modo che nasca qualcosa. Ecco perché se le sementi vengono privatizzate, e i paesi non ne detengono la sovranità, si rischia di lasciare il meglio a pochi, e schifezze ai molti, per la gioia delle multinazionali dei pesticidi, e prodotti chimici. E si rischia di non potere più avere VARIETÀ. Esattamente, gli agricoltori che stanno prendendo accordi con Ursula e Meloni, questa cosa qui la stanno dicendo? O hanno ottenuto solo più pesticidi, e avendoli ottenuti, smorzano le proteste?).
fonte su telegram:
https://t.me/quiradiolondratv/49820
6viola:
Il danno maggiore ai diritti fondamentali dell’uomo è nel fatto che le sementi OGM (geneticamente modificate) sono vendute agli agricoltori ad un prezzo più basso di quello che si trova sul mercato delle sementi.
Però l’anno successivo se si prova a seminare le sementi dal raccolto ci si accorge che i semi OGM non danno possibilità di produrre nuove piante!
Quindi necessiterebbe ricomprare le sementi lasciando un monopolio alle multinazionali che usano OGM “il diritto di vita o di morte di chi deve vivere e chi deve morire” tramite il decidere a chi va dato alle sementi che fossero in un mercato completamente colonizzato e solo OGM.
Alcuni danni alle piante naturali -però a cui sono immuni le piante OGM- si sospetta che siano indotti dalle multinazionali per danneggiare le coltivazioni naturali e convincere i contadini a comprare le sementi OGM.
Su come danneggiare sia piante che animali si veda la geo-ingegneria del clima, anche detta tramite scie chimiche o chemical trails:
il giornalista Gianni Lannes: sui temi della modifica del clima et altro
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