MeMe_Theory

Introduzione alla MeMe_theory:

Ci stiamo chiedendo come attivisti che stiamo seguendo la MMT (Modern Money Theory) quali siano gli strumenti di cui disponiamo per una diffusione dei concetti di base e da cosa dipendano le difficoltà a che tutti possano comprendere le grandi potenzialità di questo studio.

In data Lunedì 16 luglio 2012 è nata allora l’idea di una MEME Theory di cui sono l’autore e che però si avvale di altri contributi della storia del concetto di MEME che finora non era stata ancora esplicitata con una sua architettura specifica, ma solo su un concetto di propagazione virale di una idea, che confermava il suo carattere MEME solo a posteriori del successo di quella idea virale nel suo essersi propagata.

In definitiva -ad oggi- il MEME era una euristica.

Dicesi euristica associare un ente con un significato e/o una procedura e svolgere ciò senza una architettura teoretica, ma per semplice proposta che a posteriori si propone di verificare quanto sia veritiera nei presupposti.

Ad esempio, come si legge sul link di wikipedia qui di seguito ..

http://it.wikipedia.org/wiki/Meme

il concetto stesso di MEME è un MEME.

Inoltre si accenna che potrebbe essere una delle forme che Jung chiamava “archetipi”.

Il significato della parola archetipo -del resto- cosa significa se non la costruzione di arche-tipi, ossia tipi arcaici?

Il cervello, in modo naturale, tende infatti a modellicizzare in immagine stereotipate dei concetti elementari per facilitare la memorizzazione e la gestione delle info.

La stessa parola MEME non significa in questa analisi strutturalista due volte ME?

Il primo ME è l’immagine.

Il secondo ME è più profondo, sono tutti i legami evocati/evocabili tramite la immagine esterna.

Quindi uno strumento massmediale molto potente.

Dicevo che però, fino ad oggi, nessuno si era avventurato a uno strutturalismo memetico sebbene la memetica già nella ricostruzione di wikipedia sia una attività di analisi dello stato dell’arte.

Ma un progettista, un ingegnere (ad esempio), sa bene che è cosa diversa l’analisi da una sintesi.

E di una sintesi progettuale qui stiamo trattando mostrandone una applicazione specifica.

E vengo allo specifico:

Tema:

Come spiegare la MMT (Modern Money Theory) in pochi secondi e diffondere l’interesse a scendere nel dettaglio dello studio di MMT e la teoria degli ECO-SISTEMI?

Svolgimento:

Ad un uditorio, a una conferenza potrei dire:

“Vi posso dimostrare che l’euro è stato costruito come *un’arma di distruzione di massa*. E so anche dove è il grilletto! .. nel meccanismo di prestatore di ultima istanza che porta i tassi a partire per la tangente“.

.. e poi?

Più in generale le persone hanno un riflesso automatico: se si parla di economia o di finanza di alto livello tendono a non considerarla una materia comprensibile e una materia “non di loro competenza”, quindi _disabilitano_ il loro interesse a seguire un ragionamento. (ma naturalmente vi sono le dovute eccezioni).

In parte ciò è recuperabile con il concetto di “parere autorevole” e con le conferenze di premi nobel per l’economia o professori universitari.

Ma le elite sanno bene che il “bombardamento massmediale” oggi in atto (con quasi tutti gli economisti abilitati a parlare sui massmedia a favore dell’euro) associa due termini: “dobbiamo salvare l’euro” e “senza l’euro ci siamo suicidati”.

Hanno creato l’archetipo che l’euro è -> *l’ossigeno* & “senza l’euro siamo morti”.

Bisogna conoscere bene, secondo me, la “psicologia di massa depravata” con cui ci stiamo confrontando, altrimenti il risultato sarà fare un buco nell’acqua.

In linea teorica -aggiungo- che sarebbe anche possibile studiare quale siano le misure per rimanere nell’euro, ma bisognerebbe conoscere sia in cosa la dinamica attuale è patologica, e sia quale sarebbe una teoria della stabilità (e degli eco-sistemi) INVECE che sia desiderabile e al fine di che.

Da cui è -in pratica- una opera pressoché impossibile avere di fronte una popolazione con le stesse basi cognitive e la stessa disponibilità a seguire un ragionamento.

Almeno 70 anni di disinformazione (e induzione alla passività) non puoi azzerarli -a livello di massa- con pochi secondi di dialogo.

Nonostante ciò .. *c’è una strada*!, secondo me.

Quella non di spiegare tutto in una volta sola .. ma lanciare dei messaggi brevi che siano lapalissianamente evidenti.

Io penso di essere stato il primo a lanciare l’idea archetipica che il progettato era

“EURO = nuova arma di distruzione di massa”

Ebbene senza che io abbia contattato personalmente le persone che stanno usando questo archetipo di tipo meme, tale meme sta moltiplicandosi come un virus in rete.

L’ho trovato ad esempio nella presentazione della conferenza di Paola Musu e Lidia Undiemi a Roma (il video non è più accessibile cvd).

Quindi ci sarebbe una strada: costruire la informazione come delle matrioske!
http://it.wikipedia.org/wiki/Matr%C3%AB%C5%A1ka

: – )

1) Agganci l’attenzione con il meme.

2) Al meme associ la seconda matrioska che creerà una breve espansione del tema in modo da dare altre info, ma ugualmente parziali poiché poche persone riescono a seguire una trattazione lunga.

3) Alla successiva matrioska (o anche alla precedente, la cosa è da studiare) creare un “albero della vita” una mappa degli argomenti “salva vita” (salva vita = archetipo di Barnard, a proposito della MMT) da esplorare o a salti rispetto alle proprie curiosità (ipertesto con il grafico dell’ipertesto) o in modo sequenziale indicando il nodo “radice” per lo sviluppo sequenziale della lettura.

Aggiornamento 09.08.2012:

il tema: INCEPTION

1

domanda nel video:
è impiantabile/innestabile/inception .. una idea?
facciamo la prova:
-quanti di voi pensano che se lo dice un telegiornale la notizia è vera?
è la questione della fonte autorevole.
Siete sicuri che verificherete la informazione?
Se non verificherete la informazione hanno impiantato su di voi l’idea che è impossibile che una fonte autorevole possa mentire.
Ed invece la scienza dice che tutti possono sbagliare, magari involontariamente, e una misura deve essere indipendente dall’osservatore. E quindi hanno installato nel Vs cervello una idea diversa dalla realtà.

2

è solo un film l’idea di potere entrare nei sogni degli altri?

Putroppo non è solo fiction sia perché si può utilizzare l’ipnosi per entrare nella psiche profonda di un soggetto terzo, e non è detto che questo sia realizzato solo a scopo medico.

Inoltre il mito è un altra tecnica per creare delle idee collettive.

Già la corrente filosofica di Jung si interessò di questo settore detto archetipico, e vi sono molte attinenze tra stato onirico e psicologia di massa nel settore mitologico.

E’ infatti tra le possibilità più allettanti creare una mitologia -ad esempio- di consenso grazie a tecniche sganciate dal reale in tutto o in parte.

domanda nel film:
qual’è il parassita più resistente?

l’idea.

E’ resistente ed anche altamente contagiosa ..

Aggiornamento 19.08.2012:

perché attaccare l’ambasciata della Repubblica di Ecuador? solo per Julian Assange? NO!

http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2012/08/lattacco-alla-repubblica-del-ecuador.html

se avrete il coraggio di leggere tutto l’articolo qui sopra citato avrete accesso alla pillola rossa .. come nel video seguente:

Commento:
perché questa lunga disquisizione sul concetto di verità relativa e verità assoluta?
qual’è la relazione tra questi concetti è la MeMe Theory?

è uno dei temi più difficile della storia della filosofia.

Infatti è la annosa questione se il reale sia deterministico o esista il libero arbitrio, in quanto non saremmo obbligati a ciò che facciamo, ma liberi.

Ma allora se siamo liberi quanto siamo liberi?

Da cosa dipende l’agire?

Ci viene in soccorso -in questa analisi- la teoria dei sistemi.

E’ noto, nella teoria dei sistemi, che quando un sistema di equazioni ha una soluzione o una collezione di soluzioni, la univocità della soluzione dipende dalle condizioni al contorno, come il matematico Cauchy teorizzò e dimostrò matematicamente per primo.

In definitiva -spiegando il concetto con un esempio- per sapere dopo quanto tempo sarà pieno un serbatoio .. non solo dobbiamo sapere (1) quanto è grande il serbatoio (Volume V=100 litri) e (2) quanti litri di acqua sono immessi in una unità di tempo (ad esempio 10 litri ogni secondo che passa=10 l/sec), ma anche le condizioni (3) al momento -sia l’istante t0- in cui iniziamo il monitoraggio del sistema affinché l’intervallo di tempo dopo cui dobbiamo ipotizzare il riempimento del serbatoio -sia l’istante finale tf- sia calcolabile.

In particolare la condizione (3) qui sopra è sapere se il serbatoio è vuoto, è pieno in parte, oppure è pieno del tutto.

Se ipotizziamo che è pieno a metà (50 litri) ecco che possiamo sapere che il volume residuo da riempire è Vr=100-50=50 litri

.. e per riempire 50 litri con 10 litri al sec abbiamo

50:tx=10:1

tx=50/10=5 sec.

Ora torniamo alla teoria generale:

E’ risolvibile la domanda se siamo liberi e quanto siamo liberi?

Chomsky considera, grazie ad una analisi del linguaggio naturale e artificiale (di programmazione delle macchine) che il linguaggio umano non è ricostruibile con precisione assoluta da automi perché l’essere umano è in grado di agire in base a “regole non apprese”.

Ciò pone l’essere umano in una capacità decisionale maggiormente autonoma rispetto a altri fenomeni che si osservano in natura come il riempimento di un serbatoio o la caduta di un sasso.

Dove è situata questa discrezionalità?

E’ quella parte del modello che descrive la relazione input/output.

In quanto -se volessimo fare un parallelo con la intelligenza artificiale- l’essere umano è in grado di “ri-programmarsi” senza fare dipendere la nuova programmazione solo da condizionamenti ambientali, ma da auto-poiesi personale: “perché così ho scelto” dice Nio nella scena finale di Matrix.

ip (alfa): mentre -a parità di condizioni al contorno- in genere le condizioni al contorno sono considerate fuori dalla poiesi, ossia capacità di determinazione, umana.

Però anche l’ipotesi “alfa” precedente è vera solo in parte.

In quanto un essere intelligente non solo è in grado di dare cibernetica(*) alla sua azione, ma anche a provare a cambiare le condizioni ambientali modificando non solo se stesso ma anche l’ambiente circostante e quindi le condizioni al contorno (almeno per quanto gli è possibile e lo ritenga utile).
(*)
(cibernetica = capacità di orientamento alla propria navigazione mentale, alla nave per eccellenza che è la sua mente)

Abbiamo quindi risolto un problema notevole: esiste il libero arbitrio e la capacità di dare direzione alla propria e altrui azione si chiama cibernetica, nel senso etimologico del termine: ciber nao, dove il ciber è il pilota della nao, della nave.

Ma rimane aperta un’altra questione: che direzione prendere?

E qui ci viene in soccorso la teoria del controllo ottimo di cui discutevo stamattina con il mio amico Davide Gionco.

Quindi è sul “controllo ottimo” che vi è la possibilità di dire cose valide o non valide proprio perché abbiamo quantità di dati limitate.

Però dopo questa lunga disquisizione sul libero arbitrio mi sembra che qualcosa cominci ad emergere: le persone hanno l’impressione -in media al 99%- di essere libere, o meglio abbastanza libere, essendo cognite dei condizionamenti dovuti ad esempio allo status sociale, economico, culturale, di salute, etc, ma si sentono anche indifese ed isolate nella azione personale perché la sentono nella quasi impossibilità di attivare dinamiche di macro-sistema.

A tutti -a tutto questo 99%- io dico: abbiate evidenza della potenza del parlarsi.

Inoltre che storicamente avevamo cognizione della nostra storia, dei nostri studi, delle nostre amicizie, e ci fermavamo lì .. ma oggi _NON_ è più così!

Esiste una rete di comunicazioni mass mediale che ci pone nelle condizioni potenziali di un sapere diffuso, di contatti umani potenzialmente planetari.

Questo quadro cambia anche il concetto di stato relazionale e di quantità di dati disponibili, ma necessita una nuova cibernetica.

Una cibernetica che non abbia paura di chiedere e che però faccia delle verifiche prima di dare una o più informazioni per attendibili.

Necessita infatti diminuire il prestigio di “parere autorevole” e spostarsi sul concetto di ripetibilità della misura nel campo scienza!

Se una cosa è vera, o almeno attendibile, ossia abbastanza fondata, deve essere possibile trovare chi la sostiene, perché, dove, come, ossia i concetti base del giornalismo o meglio ancora della teoria della informazione, magari espandendo -per gli scienziati- la teoria della comunicazione di Shannon.

Anche le info contaminate o false hanno molto da dirci!

Perché consentono di verificare perché una certa fonte immette notizie false o miscelate tra dati veri e falsi e se ciò avviene per incidente, o per azione programmatica scientemente organizzata.

E’ da respingere nella scienza della massmediologia un filtraggio di tipo unico a causa magari della estensione e difficoltà di elaborazione di basi di dati molto estese.

E’ da curare anche dalla più giovane età: cosa sia convincete in una tesi -chiunque l’abbia detta- e perché, e cosa NON sia convincete e perché.

Ciò impedirà sia di dare per scontato che vi sia un parere autorevole a priori di verifiche, e anche il formarsi di una capacità di dire -basandosi sul motivare le proprie tesi- almeno fino a quando non dovessero perdere di fondatezza.

Aggiornamento 14.09.2012:

cultura geek?

http://www.linkiesta.it/blogs/l-accattone/prometheus-prequel-senza-ne-capo-ne-coda-ma-anti-geek

http://www.linkiesta.it/blogs/l-accattone/contro-la-dittatura-dei-geek-e-dei-tecnici

da notare che la “cultura geek”=”cultura dei tecnici”=tecnocrazia e il sobrio contesto per cui i tecnici oggi sono le nuove divinità che ci possono salvare -solo loro- dal male.. ma sarà vero? : – )

AGGIORNAMENTO 3 NOVEMBRE 2013, ore 12:37

Breve estratto (30 ottobre 2013 al programma Agorà) che segnaliamo a scopo culturale del professor Giulio Sapelli .Titoli Tossici, CDS, euro: nuove armi di distruzione di massa – stracciato il contratto con i bancari, divisione tra banche di affari e banche di risparmio.

http://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Sapelli

Conclusioni:
vedi qui la pagina “scuola collective intelligence”

SCUOLA_collective_intelligence