conferme di “ATTACCO DAL CIELO=SCIE CHIMICHE”

Marcianò:

Ulrike Lohmann è una docente di Fisica dell’atmosfera presso l’ETH di Zurigo ed è specializzata in nefologia. Nel 2013 la professoressa Lohman eseguì delle analisi presso l’aeroporto di Zurigo, insieme con l’Ufficio federale dell’aviazione. Gli esami erano finalizzati a stabilire la composizione chimica dei gas di scarico delle turbine. Fu reperita in primo luogo fuliggine che è essenzialmente carbonio, come nel gas di scarico degli autoveicoli. Non solo, furono rilevati sedici (16) diversi metalli tra cui bario ed alluminio, ma anche ferro, nickel, piombo, rame oltre al calcio (al quale abbiamo fatto riferimento nell’ultima intervista su BorderNights).

Le rilevazioni della scienziata elvetica sono una conferma che le analisi di combustibile Jet-A1, commissionate da Tanker enemy ad un importante laboratorio francese, furono indubbiamente superficiali. Abbiamo ora le dichiarazioni di un’esperta, Ulrike Lohmann. Ella dichiara di aver trovato metalli nei gas combusti degli aviogetti, ma anche nel carburante aeronautico. Tra questi metalli, ovviamente, si annoverano alluminio e bario. Che cosa abbiamo sempre sostenuto?

I negazionisti di regime hanno senza sosta asserito che non è possibile che i carburanti avio contengano bario ed alluminio; ora, di fronte ad acquisizioni inconfutabili, con la solita improntitudine, affermano che le concentrazioni di questi e di altri metalli non sono poi così elevate. Ammesso e non concesso che ciò sia vero, come ignorare il problema dell’accumulo, considerate le ingenti e quotidiane emissioni tossiche del traffico aereo?

http://www.tankerenemy.com/2016/07/la-scienziata-elvetica-ulrike-lohmann.html

fonte su telegram:

https://t.me/TEnemy/2905

AGGIORNAMENTO 29 AGOSTO 2023, ORE 16.34:

Ricordate le devastanti alluvioni del 1966? Proprio nel fatale 1966 furono condotti esperimenti di “cloud seeding”, cioè di “inseminazione delle nubi” con agenti chimici.

Titolo dello studio, in inglese: “A Biennal Systematic Test of some Newly-Developed Cloud-Seeding Nucleants, under Orographic Conditions” (documento allegato – vedi link). Tre ricercatori – Alberto Montefinale, Gianna Petriconi [1] (Ricordate la Petriconi?) ed Henry Papee, spiegano che, dal gennaio del 1966 al giugno del 1968, fu condotto un “test sistematico” di sollecitazione delle nuvole sui Colli Prenestini, ad est di Roma. Obiettivo: provocare l’aumento delle precipitazioni mediante “dispersione di aerosol” in atmosfera.

Riassunto: “Un esperimento sistematico di inseminazione delle nuvole è stato condotto nelle Colline Prenestine, ad est di Roma, nel periodo gennaio 1966 – giugno 1968. L’obiettivo era determinare se l’uso di nuclei giganti di condensazione monodispersi, emettitori di elettroni, e di nuclei giganti di formazione del ghiaccio di AlzSa, entrambi recentemente sviluppati nei nostri laboratori, potrebbero aumentare le precipitazioni su un’area circostante al sito di dispersione dell’aerosol. Il metodo di valutazione prevedeva confronti di precipitazioni cadute durante la settimana successiva all’aerosol di circa 15 kg di particolato, alle precipitazioni raccolte nelle due settimane successive a tale periodo. I risultati mostrano che, nonostante una quantità relativamente piccola di nuclei utilizzati per l’operazione di semina e nonostante un disegno di valutazione dei dati apparentemente svantaggiato, i rapporti normalizzati e cumulati degli eventi di precipitazione, associati a quei periodi di tempo, indicano aumenti significativi durante l’estate e l’autunno e diminuzioni significative durante la stagione invernale, sull’area considerata. NdR”.

[1] La Dottoressa Gianna Petriconi fu tra coloro che presentarono un brevetto utile ad impedire la formazione di nubi. Un brevetto del CNR, ovviamente. E’ possibile modificare le condizioni meteorologiche e manipolare i cicli pluviometrici, intervenendo sulle nubi tramite l’impiego di carburanti idonei? La risposta è affermativa. Infatti trattasi di un brevetto risalente al lontano 1973 e nel 1977 assegnato al Consiglio Nazionale per le ricerche (C.N.R.). Nel testo è spiegato in modo approfondito com’è possibile alterare la composizione del combustibile al fine di abbattere l’umidità atmosferica e dissolvere le formazioni nuvolose che potrebbero causare precipitazioni piovose. Ciò è possibile additivando alluminio, magnesio ed altri elementi alcalini che, reagendo con i solfuri di scarto, derivanti dalla combustione, determinano una fine miscela di nanopolveri igroscopiche. E’ quindi evidente com’è vantaggiosa ed economica la collaborazione delle compagnie civili, giacché la capillarità delle rotte commerciali permette di intervenire ovunque si intenda distruggere o deviare intere perturbazioni. Cade così ogni fantasiosa spiegazione negazionista, volta a screditare quella che, secondo i media di regime, sarebbe solo una leggenda metropolitana nata dalla sfrenata fantasia di due fantomatici appassionati di bioterrorismo. Curioso, come dicevo, che gli stessi autori del brevetto, poi scrivono un libro proprio su quelle nubi che, ora, grazie a quello stesso brevetto, non esistono più.

LEGGI L’ARTICOLO: http://www.tankerenemy.com/2018/05/differenze-tra-cloud-seeding-e-cloud.html

A Biennal Systematic Test of some Newly-Developed Cloud-Seeding Nucleants, under Orographic Conditions: http://www.tanker-enemy.com/PDF/A-Biennial-Systematic-Test-of-Some-Newly-Developed-Cloud-Seeding.pdf

fonte su telegram:

https://t.me/TEnemy/2906

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